Pseudomonas aeruginosa è un batterio da tenere sotto controllo soprattutto a livello industriale, ma non solo. Si tratta di un patogeno opportunista che può sviluppare facilmente resistenza ad antibiotici e sanificanti, ed è stato causa di numerosi richiami di prodotti per rischio microbiologico.
Caratteristiche di Pseudomonas aeruginosa
P. aeruginosa è un bacillo gram-negativo, dritto o leggermente ricurvo, aerobio, non sporigeno che si trova comunemente nell’ambiente, soprattutto in ambienti acquosi o umidi come tubature, lavandini, vasche, piscine e suolo. Infatti la presenza di uno o più flagelli conferiscono a Pseudomonas aeruginosa una buona mobilità in acqua. Gli ambienti più a rischio di contaminazione sono quelli in cui l’acqua è stagnante o presenta un rallentamento del flusso, quindi in corrispondenza di rientranze, spigoli ed irregolarità delle tubature. P. aeruginosa è un patogeno opportunista per l’uomo e può causare infezioni anche gravi come polmoniti, otiti, infezioni oculari, urinarie e cutanee.
Resistenza e biofilm
Pseudomonas aeruginosa ha sviluppato resistenza ad antibiotici, disinfettanti e biocidi ed è tra i patogeni dei quali viene sorvegliata l’Antibiotico-Resistenza, da parte dell’Istituto Superiore di Sanità (AR-ISS). Inoltre produce biofilm, una sorta di patina/pellicola formata da batteri circondati da una matrice prodotta dal batterio stesso, che rappresenta fino al 90% della massa totale del biofilm ed è composta da sostanze polimeriche di tipo mucoso. Il biofilm permette a Pseudomonas aeruginosa di resistere a trattamenti sanificanti ed aderire a diverse superfici, anche umide come impianti, macchinari, contenitori, tubi. Inoltre il biofilm costituisce una riserva di nutrienti, enzimi e proteine utili al batterio.
Queste caratteristiche rendono difficile la rimozione di P. aeruginosa in caso di contaminazione ed è quindi fondamentale evitare a monte un possibile inquinamento progettando adeguatamente gli impianti ed effettuando regolari analisi microbiologiche su materie prime, prodotti finiti, acque di processo e superfici.
Ricerca nelle acque
La ricerca di Pseudomonas aeruginosa nelle acque destinate al consumo umano è strettamente collegata alla verifica dell’efficacia del trattamento al quale le acque vengono sottoposte. Il parametro è inserito tra quelli indicati nell’avvertenza dell’Allegato I del DL.vo 31/2001 e successive modifiche e integrazioni e va interpretato quindi come indicatore di qualità delle acque potabili di rete. Il suo inserimento nella Parte A dell’Allegato I dello stesso decreto impone lo svolgimento di controlli del grado di protezione dell’acqua dall’ambiente durante il confezionamento di acque imbottigliate anche per la verifica del mantenimento della qualità dell’acqua durante la conservazione. In questo caso P. aeruginosa deve essere obbligatoriamente assente nelle acque destinate al consumo umano messe in vendita in bottiglia o in contenitori.
Essendo un batterio che predilige gli ambienti acquatici è di fondamentale importanza il controllo della presenza di Pseudomonas aeruginosa nelle acque sorgive, sotterranee e superficiali, destinate o da destinare al consumo umano e nelle acque ad uso ricreativo come le piscine, ma anche in ambienti come le saune, gli scivoli, i gonfiabili.
La ricerca di P. aeruginosa nei controlli delle acque di piscina e di ambienti simili ha una doppia utilità: da un lato permette di escludere la presenza di un batterio patogeno potenzialmente pericoloso per la salute, dall’altra di verificare l’efficacia del trattamento a cui sono soggette le acque. Per quanto riguarda le piscine, nell’acqua di immissione in vasca è richiesta l’assenza di P. aeruginosa in 100 mL; mentre nell’acqua di vasca è tollerato un valore ≤ 1 UFC in 100 mL.
Ricerca negli alimenti
Negli alimenti è di maggior interesse il genere Pseudomonas rispetto alla specie Pseudomonas aeruginosa. I batteri del genere Pseudomonas sono molto diffusi nell’ambiente e crescono in modo ottimale a 25°C, ma possono moltiplicarsi anche a temperature più basse quindi possono essere oggetto di contaminazione anche gli alimenti sottoposti a refrigerazione (4°C). Questi microrganismi possono causare diverse alterazioni negli alimenti, come cambiamento di colore, odore e sapore delle carni dovuto al catabolismo degli amminoacidi, cambiamento del sapore del latte dovuto alla produzione di enzimi come lipasi (responsabili del sapore amaro) e proteasi (responsabili di cambiamenti di colore e sapore amaro). Possono verificarsi anche cambiamenti nella consistenza dell’alimento (rammollimento, gelificazione…). Alcune specie possono produrre pigmenti tipici, fluorescenti o colorati. Le cosiddette “mozzarelle blu” di cui si è parlato parecchio anni fa erano proprio mozzarelle contaminate da Pseudomonas.
Negli alimenti si esegue quindi solitamente la ricerca della specie (ricerca di Pseudomonas spp).
Ricerca nei cosmetici
Nei cosmetici è richiesta l’assenza di P. aeruginosa in 1 g o 1 ml di prodotto cosmetico, come specificato dal documento dell’SCCS “the SCCS Notes of Guidance for the testing of cosmetic ingredients and their safety evaluation 11th revision”. Un metodo per verificare la presenza di pseudomonas aeruginosa è indicato nella ISO 22717:2015 – Ricerca di Pseudomonas aeruginosa nei cosmetici.